La piramide del caffè

Sin dalle prime righe ti prende, perché sa di cose buone, di quelle cose genuine che appartengono al passato e che nel quotidiano oggi raramente si trovano. Ma La piramide del caffè le ripropone, ne è permeato nonostante sia ambientato ai giorni nostri: è talmente saturo di buono, da far passare in secondo piano anche il gusto del caffè, quando questo diventa “meno buono” – anche se soltanto metaforicamente – nella grande città.

Protagonista è Imi, ragazzo ungherese cresciuto in un orfanotrofio con il gran sogno di trasferirsi a Londra, non appena gli fosse stato possibile. Sogno che realizza al compimento della maggiore età, quando parte per la sua avventura, mantenendo però un costante legame con il suo mondo fatto di piccole, ma significanti cose. La breve esperienza che Imi vivrà a Londra, impreziosita dalla presenza di personaggi centrali nella sua vicenda, è di quelle a lieto fine, come ci piacerebbe che potesse più spesso accadere nella realtà. Ma l’insegnamento che si trae dalla sua lettura va oltre la singola storia personale.

Il libro si sviluppa in un crescendo di concretezza e di appassionato coinvolgimento che introduce alla partecipazione empatica del piccolo mondo altrui, splendidamente magnificata nella descrizione della battaglia interiore con cui Margaret, personaggio chiave nel racconto, decide di aiutare Imi.

Di non minore impatto, però, è il rapporto con “la sua famiglia”, i compagni del collegio in cui è cresciuto, che prende le sembianze di una solidarietà dalla quale attingere e donare forza. Proprio come avviene in una realtà associativa di volontariato: siamo insieme, per dare e per crescere.

Quello di Imi è un piccolo mondo il cui il lettore si trova trascinato con una riflessione introspettiva grazie alla quale – se lo vuole! – gli è offerta l’opportunità di prendere consapevolezza che una vita non è mai disgiunta dalle altre, che ciascuno ha le proprie responsabilità, compresa quella di decidere che i problemi altrui non lo riguardino. Ma, se siete persone che non si accontentano delle apparenze, questo libro vi darà un motivo in più per decidere di partecipare alla vita, esaltandola con qualcosa che vi distingua, valorizzando la vostra unicità. È veramente un bel romanzo, sentito, appassionato, genuino: del genere che ti riconcilia con il mondo perché riesce a farti vedere che c’è ancora del buono su cui poter contare.

Alessandra Chirimischi

Se vuoi maggiori informazioni, rivolgiti al punto prestito

Voglia di leggere

attivo presso la nostra associazione.

Intanto, ti informiamo che questo libro è già disponibile nel circuito REDOP

 

 

 

 

Zoom in progress

Il Gruppo Fotografico Fornaci aderisce con piacere all’iniziativa promossa dall’Associazione Voglia di vivere e ne sposa in pieno le finalità, per molteplici motivi. La fotografia da sempre è stata strumento di indagine sociologica, oltre che di rappresentazione della realtà; ma è anche rappresentazione dell’essere e soprattutto del come vorremmo essere. Ecco che oltre a raccontare, attraverso l’immagine, storie di vita (reportage fotografici di diagnosi, terapie e riabilitazioni di malattie) e situazioni di malattia, diventa spesso strumento per una vera e propria terapia. Il farsi fotografare per vedersi come vorremmo essere o dopo situazioni di cambiamento (fisico ed emotivo), dà effetti benefici, di rivalutazione di se stessi e del contesto in cui si vive, e propone una accettazione di sé, tramite un transfert il più delle volte palese. Per questo farsi fotografare ma anche fare fotografia fa bene e reca piacere, oltre ad essere strumento per esprimere o dialogare con una parte di noi, che spesso teniamo nascosta.

Foto di Felice la Porta

Il Gruppo Fotografico Fornaci, è una associazione senza scopo di lucro presente sul territorio pistoiese da oltre 35 anni: ha svolto prevalentemente le normali attività di club fotografico con gli incontri dei soci nelle serate del lunedì sera, proponendo anche corsi di fotografia gratuiti e gite per importanti mostre fotografiche in Italia.

Ha organizzato serate aperte al pubblico con autori ospiti. Tra questi, si ricordano i fotografi: Gianni Boradori, Marco Innocenti, Edoardo Billi, Tiziano Banci, Stefano Di Cecio, Orlando Tosi, Ugo Conti, Daniele Musiari, Luciano Selvi, Sefano Guidotti, Sandro Nerucci, Leonardo Bugiani, Leonardo Donati, Simone Gori, Massimo Cavalletti, Francesca Fascione, Mario Mencacci, Massimiliano Sarno, Monica Cordiviola, Angelo Fragliasso, William Castaldo, Roberto Lanza, Gianfranco Bora, Libero Musetti, Davide Cacioli, Adolfo Fabbri, Paolo Pagnini, Sergio Borselli, Enrico Carretti, Pierluigi Lottini, Fabrizio Antonelli, Giovanni Modesti…

Nel 2016 ha curato l’incontro pubblico con il fotografo Luca Bracali presso la Fabbrica delle emozioni di Pistoia, dal tema “Solidarietà ed ecologia”, con la collaborazione dell’Ente Camposampiero di Pistoia. Il GFF ha inoltre, negli anni, curato mostre fotografiche dei propri soci su varie tematiche sociali e culturali. Si ricordano le mostre tenute presso la Circoscrizione 2 del Comune di Pistoia, la mostra sul Carbonaio di Baggio, presso il Museo Marino Marini e la mostra “Gli Alberi – Amici silenziosi dell’uomo” presso il chiostro del Tribunale di Pistoia. Nel 2016 ha curato la mostra fotografica “Associazione Camposampiero, 70 anni di vita”, attraverso immagini di archivio dell’ente e del quartiere Fornaci di Pistoia e nel 2017 ha realizzato un video per le attività dell’agricoltura sociale della Camposampiero.

Dal Gennaio 2016, il Gruppo Fotografico Fornaci è tra i club fotografici italiani iscritti alla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche.

Per seguire più da vicino le attività del GFF vi suggeriamo di unirvi al gruppo su Facebook

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Sciame rosa Voglia di Vivere

Sciame rosa

Sono stati sufficienti pochi anni per far sì che la prima domenica di ottobre diventasse un appuntamento imperdibile a molti pistoiesi: a tutti, donne e uomini.

Per questo Voglia di vivere sta già lavorando con impegno all’organizzazione della 5° edizione della Camminata in città, in calendario per il prossimo 7 ottobre: non vuole, infatti, deludere le aspettative dell’allegro sciame rosa che ha animato le vie cittadine durante i precedenti appuntamenti con la Camminata. Noi volontarie siamo certe che le sorprese in serbo per le amiche di Voglia di vivere saranno più che gradite: abbiamo ampliato il messaggio di benessere da cui la Camminata ha trovato origine, convinte come siamo che la salute sia un impegno a tutto tondo.

Siamo ancora in fase di “avanzamento lavori”, ma poco alla volta vi riveleremo l’identità dei partner della Camminata in città 2018…

Le volontarie

Gruppo Fotografico Fornaci

Coldiretti-Campagna Amica

Concorso fotografico: la giuria

Capelli e manie

 

Fuoco estivo

È nel cuore dell’Africa tropicale che affondò in origine le sue radici, espandendo il fusto in una sorta di grande abbraccio che, pian piano, si è allargato ovunque ci fossero terre soleggiate pronte ad accoglierlo. Al tropico africano cresce ancora in maniera spontanea, ma iniziò ad essere coltivato sin dal tempo degli antichi Egizi, spandendo poi i suoi “tentacoli” verso tutto il bacino del Mediterraneo. Il Citrullus lanatus è una pianta erbacea i cui “frutti” (in realtà falsi frutti, come tutte le bacche carnose) possono essere di forma diversa (tondeggiante, ovale o allungata), sono conosciuti in Italia da noi con vari nomi: più diffusamente anguria nel nord, cocomero al centro e mellone d’acqua (per distinguerlo dal più comune melone giallo, Cucumis melo) al sud. La parola acqua evoca i ricordi di quando, non disponendo ancora del frigorifero, i cocomeri si mettevano a mollo in una tinozza, oppure nella vasca di una fontana zampillante, così da mantenerne la temperatura fresca e gustarne ancora di più la polpa, dissetante e saporita.

Questa cucurbitacea, come già accennato, è una pianta che cammina, nel senso che il suo fusto strisciante ed i rami di lunghezza generosa (raggiungono i 3-5 metri) possono arrampicarsi o muoversi sul terreno, andando in poco tempo a coprire vaste aree di terreno: i frutti arrivano a maturazione nel periodo estivo, ed è utile saperli scegliere per evitare di acquistarne di poco saporiti o non adeguatamente maturi. Bisogna verificare che la buccia esterna non abbia ammaccature, che potrebbero compromettere la salubrità della polpa.

La “controindicazione” con il cocomero è la sua abbastanza veloce deperibilità, oltre al fatto di non prestarsi troppo – in conseguenza dell’elevata presenza di acqua – ad essere trasformato in confetture e similari. L’unica alternativa è, eventualmente, farne dei sorbetti, anche divertenti da proporre ai bambini come gelato casalingo.

Alessandra Chirimischi

IL COCOMERO: CONSIGLI ALIMENTARI

 

L’ablazione

Breve, intenso da togliere il fiato. Da leggerlo, tutto d’un fiato. Con lo stesso vigore con cui si combatte una battaglia importante, dal cui esito dipende la nostra vita. È in questi termini che ho apprezzato il libro “L’ablazione”, un vero e proprio inno ai sentimenti umani, una sinfonia di emozioni che nascono dal dolore più acuto, quello che scombina l’anima mettendola a nudo, in tutti i suoi limiti: carnali e spirituali.

Il libro racconta una storia realmente accaduta, narrata dal protagonista a Tahar Ben Jelloun, suo amico, ma anche scrittore dalla penna tagliente come un bisturi che porta via la malattia, ma insieme a lei anche parte di un corpo. Il protagonista de “L’ablazione” – un uomo che durante la vita non ha saputo resistere al fascino femminile – è stato mutilato nella sua virilità, ma nel suo essere eunuco le donne continua ad amarle, forse anche di più: “Da quando non scopo più, mi sento più libero e amo sempre di più le donne”.

Con queste parole che inizia il libro: parole crude che ti prendono, ti affascinano, ti conducono in un mondo di desiderio visto con occhi diversi, più concreti. E da lì parte un incalzare di eventi che ripercorrono le tappe più importanti della vita di un uomo che non possiamo che amare per la sua umana debolezza, per la paura che cerca di esorcizzare con ogni mezzo, nella irrefrenabile ricerca della propria fragilità da vincere con la forza della volontà e della ragione.

Ciò che il libro racconta è una semplice storia, ma le emozioni che il protagonista vive sono comuni a quelle di molti altri che, per varie ragioni, si trovano a fare i conti con una mutilazione importante, che lascia segni indelebili nel corpo e nello spirito: ma proprio da quei segni dobbiamo attingere la forza per guardare ad un “io” diverso, che si propone al mondo con la voglia di essere rinnovato, vivendo la vita attimo dopo attimo.

Alessandra Chirimischi

Se vuoi maggiori informazioni, rivolgiti al punto prestito Voglia di leggere attivo presso la nostra associazione.

Intanto, ti informiamo che questo libro è già disponibile nel circuito REDOP

 

Cena d'estate raccolta fondi

Cena d’estate a Villa Stonorov

Nella Splendida cornice di Villa Stonorov, il nostro evento dell’estate: insieme, sotto le stelle, per raccogliere i fondi da destinare ai servizi di supporto dedicati ai malati oncologici.

A tavola non si invecchia, dicevano i nostri nonni… a tavola si sta bene, aggiungiamo noi, e si fa del bene. La nostra cena di raccolta fondi è ormai diventata un appuntamento che ha riscosso, anno dopo anno, apprezzamenti e presenze sempre più numerose. Tanti amici, insieme, protagonisti di una serata magica in cui l’arte e la solidarietà si fondono alla perfezione e ci ricordano che dopo il verbo “amare” il verbo “aiutare” è il più bello di tutti.
E, come ormai da “copione”, il menù renderà omaggio alla nostra tradizione toscana con la pasta “tirata” a mano ed il ragù di carne.
Saranno tante le sorprese gustose e non mancherà la simpatica “gara dei dolci” con degustazione finale e premi per tutti i partecipanti. Vi aspettiamo!

Inizio cena ore 20,30

Programma:

ore 22,00 Premiazione gara dei dolci
ore 21,30 Lotteria

Menù

Fresche fantasie d’ estate
Maccheroni alla “ voglia di vivere”
Peposo e fagioli
Dolci sorprese
Acqua vino ed…allegria.

Donazione a partire da euro 20,00. Il ricavato della serata sarà interamente destinato ai servizi di supporto dedicati ai malati oncologici.

 

Per info 0573 964345

 

Io e Te L’esperienza del Volontariato

Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani.
Una per aiutare te stesso, l’altra per aiutare gli altri.
Audrey Hepburn.

Il lavoro del volontario si inserisce in quello dell’équipe allargata di cura proponendosi come presenza sensibile e attenta, stabile e discreta, desiderosa di offrire aiuto in una situazione caratterizzata da criticità e maggiore vulnerabilità.
Il volontario presta attenzione alla quotidianità, affiancandosi nei diversi momenti della giornata per realizzare, anche attraverso gesti semplici, un’esperienza di accompagnamento, che porti fuori dall’isolamento. Il volontario, infatti, sceglie di stare con, realizza il suo intervento attraverso l’offerta di sostegno durante il percorso di cura, per favorire il mantenimento ed il recupero di tutte quelle attività che scandiscono la quotidianità della persona.
Il coinvolgimento emotivo che si viene a creare è molto intenso, soprattutto quando si ha un atteggiamento orientato all’ascolto ed alla condivisione.
Quando si decide di diventare volontari, è importante riflettere sulle motivazioni che spingono ad iniziare questo percorso.
È frequente nei volontari, soprattutto in campo oncologico, che ci siano esperienze personali pregresse; in questo caso è importante per se stessi come prima cosa, ma anche per le persone che si andranno ad accompagnare, interrogarsi sul perché si è spinti a intraprendere quel tipo di percorso e che cosa ci si aspetta. Questo rappresenta un fattore protettivo affinché il volontariato rappresenti un valore aggiunto alla propria vita, un elemento di realizzazione personale e non una fonte di sofferenza o disagio.
Uno dei rischi, con un impatto importante, è che le persone assistite si ritrovino “investiti” di attribuzioni di ruoli, emozioni e non vengano realmente incontrati o riconosciuti nelle proprie peculiarità.
Fulcro dell’opera del volontario è, quindi, la sua partecipazione umana, estremamente preziosa sia per il paziente che per i familiari. E proprio per questo è importante non “dimenticarsi mai di sé”!
Ogni persona che sceglie l’impegno del volontariato è portatore di un’intenzione individuale, che realizza entrando a far parte di un’Associazione. L’esserne parte permette di coordinare il proprio intervento a quello di un progetto più ampio che rende il singolo contributo ancora più costruttivo ed efficace.
Da parte dell’Associazione diventa importante riconoscere e valorizzare le caratteristiche personali di ogni volontario e, considerate le risorse disponibili, sarà possibile costruire un patrimonio comune, globalmente messo a disposizione di coloro che ne hanno bisogno.

Ed io? Che volontario sono?
Che cosa mi ha spinto a diventarlo?
Che cosa ho “scoperto” di me?

Recensione di Giugno a cura del Punto Prestito Biblioteca San Giorgio

Alessandro Baricco La Sposa Giovane, Feltrinelli Editore, 2015

“La Sposa giovane non era attesa per quel giorno, o forse sì, ma se ne erano dimenticati“…

L’autore: Alessandro Baricco ( Torino, 25 Gennaio 1958) è scrittore, saggista, critico musicale e conduttore televisivo. L’ esordio in narrativa avviene con Castelli di Rabbia ( Rizzoli 1991) grazie al quale partecipa alla selezione finale del Premio Campiello dello stesso anno. Nel 1993 pubblica Oceano Mare ( Rizzoli) uno dei suoi romanzi più apprezzati, mentre nel 1966 è l’ anno di Seta ( Rizzoli) seguono Senza Sangue ( Rizzoli) . Nel 2004 inizia la collaborazione con Feltrinelli con cui pubblica Omero, Iliade, una reinterpretazione del poema omerico, Emmaus ( Feltrinelli 2009) e nel 2011 Mr Gwyn, il racconto di uno scrittore che vuole smettere di scrivere libri , da cui ha origine l’ idea del romanzo Tre volte all’ Alba ( 2012. Seguono Smith&Season (2014) e la Sposa Giovane ( 2015)
Alla produzione letteraria Baricco affianca quella teatrale e cinematografica. Fra le sue sceneggiature ricordiamo La leggenda del pianista sull’ oceano regia di Giuseppe Tornatore ( 1998), Lezione ventuno ( 2008) Seta, regia di Francois Girard ( 2007)

Trama: Cominciamo dai protagonisti senza nome: sono il Padre, la Madre, lo Zio, il Figlio, la Figlia e la Sposa giovane. C’è poi il maggiordomo, Modesto, che ha un nome come gli altri comprimari e comparse. Nella famiglia si temono la notte ed i libri , la tristezza e tutto ciò che sfugga ad un cerimoniale minuzioso e ripetitivo che “ tiene in ordine il mondo”. Arriva la Sposa Giovane ma lo sposo non c’è, se ne è andato lontano per curare gli affari di famiglia, ed alla promessa sposa, non rimane che aspettare , seguendo rituali e regole che Modesto, il maggiordomo, spiega con dovizia di particolari. Le colazioni, ad esempio, seguono un ritmo estremamente lungo e ripetitivo: iniziano al mattino, in pigiama e si prolungano sino al pomeriggio con o senza ospiti.

Critica: L’ inizio ha un ritmo che può sconvolgere il lettore ma che si trasforma in stupore quando scopriamo che possiamo “entrarci” riuscendo anche a scorgere , nascosti tra le righe del testo, i pensieri di chi scrive. È un romanzo che ci insegna l’ arte del saper aspettare ciò che veramente vogliamo con passione e desiderio.
Un romanzo che nasconde qualche mistero, vale sempre la pena di essere letto!

 

Pistoia di Notte Pistoia Abetone

Eventi Giugno: Pistoia di Notte e Pistoia Abetone

Pistoia di Notte 

Pistoia di Notte camminata

 

Una passeggiata, aspettando la Pistoia Abetone, nata da una idea di Avis Pistoia e la collaborazione di Voglia di Vivere. Un itinerario culturale alla scoperta delle meraviglie di Pistoia e del suo centro storico. Appuntamento Venerdì 22 Giugno ore 20,45.

Programma:

  • Ore 20:45 ritrovo Parcheggio Pertini e partenza.
  • Partecipazione ad offerta libera.
  • Visita dei maggiori luoghi di interesse del centro storico con guida.
  • A tutti i partecipanti in omaggio un libro.

Pistoia Abetone : Terzo traguardo Free Walking

Domenica 24 Giugno 2018 partenza da San. Marcello ore 9:00

20 chilometri nel verde più suggestivo d’Italia in collaborazione con Voglia di Vivere

Free Walking 2018

Cosa è la Pistoia Abetone dovreste saperlo tutti: si tratta di una classica ultramaratona podistica che si svolge l’ ultima domenica di Giugno con partenza da Piazza Duomo ( Pistoia) ed arrivo in Piazza delle Piramidi ( Abetone) a quota 1388 metri dopo 50 chilometri di cui 31, in salita.

 

 

 

 

 

“Il percorso è impegnativo , molto più di quanto mi aspettassi, sia sotto il profilo organico sia sotto quello muscolare e mentale: un vero banco di prova per podisti temprati. Per portare a termine al meglio questa competizione si deve tenere a mente che è una corsa con se stessi quindi si deve correre con prudenza, dosando molto bene lo sforzo e non prendere a riferimento né ritmi né distacchi”
( Orlando Pizzolato )

Questa gara, edizione numero 43, in programma domenica 24 Giugno.

Ma, la Pistoia Abetone non è solo una podistica competitiva riservata a super atleti. Sono tantissime le iniziative e gli eventi che danno a tutti la possibilità di partecipare in compagnia ad una giornata di festa, all’insegna del movimento fra il verde della montagna pistoiese.

Per ulteriori informazioni visita il sito https://www.pistoia-abetone.net/

 

IL TERZO TRAGUARDO FREE WALKING

In collaborazione con Voglia di Vivere

Non siete atleti ma vi piacerebbe arrivare al traguardo e guadagnarvi una medaglia? Tutto è possibile alla Pistoia Abetone e, se vi piace camminare e siete abbastanza allenati, “ il terzo traguardo” potrebbe essere la vostra scelta per una giornata davvero speciale.
L ‘ iniziativa è nata con il preciso intento di avvicinare i partecipanti del “ terzo” al clima della Pistoia Abetone semplicemente…camminando.
20 chilometri di camminata ludico motoria da San. Marcello Pistoiese ad Abetone, sulla strada voluta dal Granduca Leopoldo in mezzo al più bel verde d’ Italia.
La manifestazione non avrà classifiche individuali ma assegnerà il “ trofeo montagna pistoiese” – il più bel verde d’ Italia – al gruppo più numeroso.
A tutti coloro che termineranno la camminata sarà consegnata la medaglia ricordo.

Ecco il programma de “ Il terzo Traguardo”:

    • Partenza ore 9:00 da San Marcello.
    • Bus speciale a disposizione dei partecipanti partenze ore 7:00 da Pistoia (stazione) ore 7:15 (Piazza San Francesco).
    • Quota iscrizione Euro 13 con premio di partecipazione.
    • Medaglia ricordo per tutti gli arrivati.
    • Per info: Silvano Fedi (0573.34761/389.6452997).
    • Associazione Voglia di Vivere 0573.964345.

 

QUARTO TRAGUARDO: LA SOLIDARIETÀ

Il Quarto Traguardo

Una tappa speciale di 3 chilometri che ormai si ripete ogni anno da Le Regine ad Abetone, con partenza alle 9,30 e rivolta a tutti i disabili. Un modo di fare sport aperto e solidale, senza barriere o tecnicismi , che regala gioia e felicità ai partecipanti che tagliano il traguardo insieme agli atleti della 50 chilometri.

Programma:

  • Ore 9:00 ritrovo al piazzale delle Regine.
  • Ore 9:30 partenza.
  • Ore 11 applausi a tutti i partecipanti e ristoro.
  • Ore 12:30 pranzo.
  • Ore 14:00 premiazioni.