Il titolo della canzone di Adriano Celentano offre un invito perfetto per riflettere insieme sulla ricchezza della nuova iniziativa proposta da Voglia di Vivere con l’Atelier della Parola.
Chi di noi non ha mai, almeno solo provato, a tenere un diario che raccogliesse le proprie emozioni ed i propri pensieri come un consigliere silenzioso e fidato?
Quello che per molti è nato come un passatempo adolescenziale, in realtà rappresenta uno strumento potente. Permette di entrare in contatto con sé stessi, elaborare i vissuti, anche quelli traumatici e poterli leggere sotto una nuova luce.
Cosa rappresenta la scrittura…
“La scrittura non è magia ma, evidentemente, può diventare la porta d’ingresso per quel mondo che sta nascosto dentro di noi. La parola scritta ha la forza di accendere la fantasia e illuminare l’interiorità”, questo sosteneva Aharon Appelfeld, scrittore israeliano.
Numerosi studi scientifici riportano che nel momento in cui cerchiamo di dare un nome ed un significato alle emozioni, stiamo attivando le funzioni della neocorteccia. Questo ci aiuta a decifrare quello che è il linguaggio più antico del nostro corpo.
Lo psicologo statunitense J. Pennebaker, attento studioso della “scrittura espressiva” sosteneva come questa fosse un potente strumento di guarigione. Permette infatti di far esprimere la parte più profonda di sé, sviluppando la capacità di osservarla con maggiore equilibrio e distacco emotivo.
Non dobbiamo aspettarci, tuttavia, effetti immediati. Dobbiamo lasciar il tempo di far emergere e lasciar sedimentare. Dopo qualche ora o al più qualche giorno, i benefici ottenuti si faranno ben sentire, diminuendo i livelli di stress e migliorando lo stato e la percezione di salute globali.
La guida esperta di Alessandra saprà accompagnare in questo viaggio dentro di sé, di ascolto del proprio corpo e dei propri pensieri. Facendo tesoro di quello che emerge nel qui ed ora lo potremo poi riformulare in una nuova forma. Sarà importante rispettare i propri tempi e le proprie modalità per accostarsi a quei vissuti che emergeranno in questa possibilità nuova e diversa che sa tanto di libertà.
Claudia Bonari