Liscio. Come una pesca!
Ma quanto saranno buoni questi frutti carnosi e tondeggianti, con la loro buccia talvolta vellutata talvolta liscia, quasi fosse una piccola scultura marmorea che le abili mani di un artista hanno prima levigato, e poi delicatamente colorato in luminose sfumature cangianti dal giallo pallido fino al rosso intenso. Sembra poesia, per come è gustosa nella polpa, succulenta e dal sapore zuccherino più o meno acidulo, a seconda della varietà.
E di varietà la pesca – perché è di questa regina estiva che stiamo parlando! – ne ha davvero tante, troppe per citarle tutte così ci limitiamo a ricordare che è uno dei frutti più prelibati dell’estate, una vera e propria goduria che, generosamente, si presta anche ad essere lavorata per la conservazione: sciroppata, in confettura, succo, gelatina, è da lavorare per la stagione meno propizia, durante la quale continuerà a darci bontà e preziosi nutrimenti.
La pesca matura da maggio a settembre (sempre in funzione della varietà, ma anche della località in cui cresce), però la pianta offre il massimo della bellezza durante la fioritura: pennellate di fiorellini rosa pastello, accoccolati fitti fitti sui rami, portano l’annuncio che l’inverno è passato, che possiamo tornare a guardare la vita nella sua pienezza, con la gioia del colore e del sapore che con l’estate arriva a toccare il culmine.
Ecco, la pesca è un’apoteosi estiva, una dolcezza di stagione che porta ristoro fino all’ultimo muscolo del nostro corpo: è infatti un frutto rinfrescante, composto di zuccheri assimilabili e vitamine, ricco di acqua e quindi benefico. È sufficiente sbucciarla (alcuni la mangiano anche con la buccia vellutata, questione di gusti) per trovarla già fantastica. Ma se decidete di concedervi uno sfizio, provate a tagliarla a pezzi in un bicchiere e poi metterci un po’ di vino fresco, volendo anche un po’ di menta e voilà… pronto subito un ottimo dessert!