CIAK: CI SI OSSERVA!

“Film come sogni, film come musica…
Nessun’arte passa la nostra coscienza come il cinema,
che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo,
nelle stanze scure della nostra anima…”
(Ingmar Bergman)

Un momento di pausa, di stacco…un’opportunità di riflessione utilizzando le storie interpretate da altre persone: la Cinematerapia rappresenta uno strumento per coloro che vogliono realizzare un percorso evolutivo e di crescita personale.
La Cinematerapia è un approccio che si inserisce nel filone dell’arte terapia che può contare su un peculiare punto di forza: la complessità dell’arte cinematografica, composta da suoni, immagini e parole che sono in grado di sollecitare nel profondo toccando corde che vanno oltre la sola consapevolezza.
L’Associazione Voglia di Vivere, sotto l’attento coordinamento della dr.ssa Beatrice De Biasi, psicologa psicoterapeuta, propone un percorso di Cinematerapia aperto a tutti.
La Cinematerapia si avvale dell’effetto evocativo e simbolico delle immagini che, suscitando emozioni “grezze”, spesso disorganizzate, spontanee e improvvise, vengono poi elaborate per stimolare processi di cambiamento, di aiuto e sostegno.
L’acquisizione di nuove competenze viene promossa a partire dalla stimolazione dell’area cognitiva in cui si migliorano le competenze come lo schema corporeo, l’apprendimento di concetti e l’uso di simboli e l’area emotiva in cui si incrementa la capacità di manifestare proattivamente i vissuti emotivi, sostenendo il superamento di paure e migliorando il livello di autostima.
Si promuove, quindi, un percorso di autoconoscenza, di consapevolezza e di trasformazione interiore che permette di prendersi cura di sé e di tenere una finestra aperta sui propri processi interni.
Rispecchiare la propria esperienza in quella dei protagonisti della pellicola oppure allontanarsene, permette il poter elaborare in maniera profonda i propri vissuti e la propria esperienza di vita, promuovendo momenti di insight.
Vedere una pellicola, può generare intense sensazioni che hanno ripercussioni a livello biochimico, la narrazione del film rappresenta un’opportunità per conoscersi meglio: parlare non in prima persona di sé ma farlo attraverso ciò che viene rappresentato, permette anche a coloro che fanno più fatica ad aprirsi e condividere le proprie emozioni ed i propri sentimenti. La trama, i dialoghi, le immagini, i colori, gli effetti speciali e la musica contribuiscono a suscitare reazioni in chi osserva.
L’esperto che indirizza la visione di specifici film, offre una chiave di lettura per far lavorare lo spettatore sulla conoscenza di sé e la consapevolezza. Il confronto che ne segue si caratterizza per una riflessione interiore su cosa il filmato ha evocato e suscitato ed una condivisa attraverso lo scambio con gli altri membri del gruppo.
L’utilizzo dei film è uno strumento di crescita e riflessione estremamente potente.

Bella più di prima

Da sempre Voglia di Vivere si è fatta apprezzare per il dinamismo che le ha permesso, insieme alla determinazione, di crescere… in salute! E proprio sulla cultura della salute lavora, nell’intento di rendere consapevoli che la prevenzione è uno strumento prezioso per il nostro benessere, e che il benessere germoglia da tante piccole attenzioni che dedichiamo a noi stessi. In definitiva non c’è troppo da fare, sono poche regole seppure essenziali: alimentazione controllata, un po’ di moto quotidiano, volerci bene.

Se sui primi due punti molto è stato detto e si continua a dire (pur non essendo mai abbastanza!), sul volerci bene c’è ancora qualcosa da dire, siamo poco abituati a considerare che la fiducia in noi stessi ci rende più forti, e di conseguenza più sereni. Il discorso può apparire scontato, ma non lo è, e per aiutarci a scoprire la ricchezza racchiusa nel nostro mondo interiore, Voglia di Vivere mette a disposizione un nuovo servizio, la consulenza di immagine, affidato a una apposita professionista, Dott.ssa Giada Baldini, consulente di immagine specializzata nella valorizzazione dell’immagine e dello stile personale in ambito oncologico. Insieme a lei le psicologhe di Voglia di Vivere (Beatrice De Biasi e Claudia Bonari), allo scopo di far meglio comprendere cosa è la consulenza di immagine.

Si tratta di un lavoro davvero prezioso, parte di un progetto più ampio dedicato alle donne con tumore metastatico e che va ad arricchire la rosa dei servizi offerti dalla associazione, orientati verso le pazienti oncologiche.

Come promesso sono iniziati gli incontri individuali che, al pari di ogni altro servizio, saranno gratuiti per le associate.

Per prenotarsi chiamare in Associazione, al numero 0573 964345, o scrivere all’indirizzo vogliadivivere@vdvpistoia.org

Sinergia, il tumore porta via…

… oddio, proprio via non lo porta, sarebbe troppo facile. È però fuori dubbio che se l’azione combinata di più soggetti è finalizzata a tendere saldamente una mano per dar battaglia alla sofferenza, allora può succedere che questa sinergia sprigioni effetti terapeutici così prorompenti da tenere testa al nemico, con sorprendente efficacia. In questa prospettiva di dialogo, sabato 12 ottobre la piacevole struttura della Sala Soci Coop Pistoia “Gualtiero Degl’Innocenti” ha accolto l’incontro organizzato da Voglia di Vivere, che ha chiamato le sue più fedeli collaboratrici sia per fare il punto sulla prima fase del progetto “Nastro verde: convivere con il cancro” (tenutasi a cavallo fra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2019), sia per informare sull’evolversi delle opportunità offerte.

Una appuntamento organizzato anche a supporto del progetto Giornata Nazionale TSM promossa da Europa Donna insieme a molte associazioni che, come Voglia di Vivere, hanno scelto di sostenere questa scelta di sensibilizzazione.

La D.ssa Maria Grazia Muraca, responsabile CE.RI.ON. (Centro Riabilitazione Oncologica) attivo presso ISPRO Firenze ha coordinato i lavori, dopo aver introdotto l’argomento con dati confortanti: i numeri dimostrano che dal cancro si può guarire, quindi ben vengano gli strumenti idonei a sostenere percorsi di cura e riabilitazione, come quelli proposti da Voglia di Vivere in questo pomeriggio di confronto.

Relazioni affettive e cancro metastaticoBeatrice De Biasi e Claudia Bonari sono le “veterane” della psicologia: la loro esperienza, consolidata in Associazione, ha portato beneficio a molti pazienti, essendo la loro competenza applicata attraverso varie tipologie di intervento, sempre personalizzate nel rispetto della persona e dei suoi familiari.

Piatti verdi: convivenze a tavolaLisa Sequi ha sottolineato come una dieta appropriata possa essere di grande conforto nel supportare un percorso di cura impegnativo, come quello che prevede radio e chemio terapie. Al suo attivo con Voglia di Vivere ha diverse pubblicazioni su questo tema, tutte disponibili in Associazione per chi volesse informarsi più dettagliatamente.

Ossa per la vita: rigenerarsi in armoniaStefania Zarri ha dato movimento al pomeriggio: oltre a esporre il Metodo Felderkraise e il Walk for life, per i quali è insegnante accreditata, da dato una dimostrazione pratica delle attività che svolge nel suo ruolo di massofisioterapista, coinvolgendo i presenti in esercizi semplici ma di indubbio beneficio.

Agopuntura a sostegno del benessere – Esordio per Giulia Signorini, alla sua prima uscita ufficiale con Voglia di Vivere: medico agopuntrice, insieme a Irene Sacco rende disponibile questa arte medica con la semplicità chi nella propria professione può vantare una preparazione seria e costruttiva.

L’amica per la pelle – Altrettanto immediata e professionale Maria Velluzzi, medico specialista in dermatologia, affermata e apprezzata da chi si sia avvalsa delle sue competenze: da anni al fianco di Voglia di Vivere, è disponibile con generosa sollecitudine e per un ventaglio di interventi che toccano diverse possibili problematiche che insorgono a seguito delle terapie.

Tornare a sorridere davanti allo specchio – Con Giada Baldini si tocca un argomento solo all’apparenza frivolo: bellezza, eleganza, stile sono caratteristiche che valorizzano la persona, prenderne consapevolezza aiuta a star bene, a sentirsi bene, soprattutto quando sembrano sfumare… ed è allora che serve ancor più potenziarle.

Racconto, dunque vivo: esorcizzare la pauraAlessandra Chirimischi, giornalista in comunicazione socio-sanitaria, ha sottolineato come tutti gli strumenti considerati sono del tutto inutili, se non ci si pone nella condizione di accettare il proprio stato, impegnandosi per uscirne cresciuti, arricchiti, grazie anche a strumenti come la narrazione.

L’altra faccia dei doveri – A chiudere questo pomeriggio Gabriella Valdesi, consulente del lavoro alla CGIL Spi Pistoia: il quadro delle opportunità a sostegno della donna colpita dal cancro è molto articolato, da modulare sulla base delle necessità individuali, e quindi da valutare di volta in volta allo scopo di ottimizzare gli strumenti disponibili.

Ancora due annotazioni rilevanti. Una riguarda la partecipazione attiva di Anna Maria Celesti Assessore alle politiche di inclusione sociale e tutela della salute del Comune di Pistoia, ma anche medico che da sempre si adopra per le tematiche legate alla salute di genere. L’altra annotazione riguarda un tocco di azzurro, portato dal Riccardo Ciulli, il giovane studente che alcuni anni fa ha realizzato il logo “Save your life” rosa-azzurro ricordando che la prevenzione va declinata anche al maschile, e che per questa giornata ha aggiornato il disegno creandolo in rosa-verde proprio per dedicarlo al seno metastatico, oltre che alla prevenzione.

Sostenersi per sostenere

Ottobre è sempre un mese pieno di attività per Voglia di Vivere e, quest’anno, accanto al consueto appuntamento con la Camminata in Città, è stato organizzata una nuova iniziativa dedicata a sostenere le donne che hanno già incontrato la malattia.

Nell’occasione si sono confrontati i diversi specialisti che hanno partecipato al Progetto “Nastro Verde: convivere con il cancro” realizzato dall’Associazione con il contributo della Regione Toscana e del Ministero delle Politiche Sociali e, per il quale, nel corso del 2019 sono stati organizzati e, sono tutt’ora in corso iniziative, rivolte alle donne con tumore al seno metastatico.

Come Servizio di Psicologia, l’intervento che è stato portato, è stato una riflessione sui cambiamenti nelle relazioni affettive che coinvolgono sia i partner che i figli delle donne con tumore al seno.

Il tumore arriva su tutta la famiglia, come uno Tsunami e, spesso, i caregiver non si sentono in diritto di poter esprimere le proprie emozioni.

Da una ricerca della Società Italiana di Psico Oncologia (S.I.P.O.) ed Europa Donna emerge che i caregiver hanno dei livelli di preoccupazione e paura più alti delle donne stesse. Nella coppia, poi, possono esser alzate delle barriere come tentativo di autodifesa che hanno, però, poi, la funzione di allontanare e isolare ognuno nel proprio vissuto.

I vissuti diventano ancora più marcati se la donna che riceve la diagnosi è anche madre. All’impatto, uno dei primi pensieri è quello di proteggere i propri figli da una notizia così carica di angoscia che appare ingestibile anche per se stessa.

Un atteggiamento di silenziosa protezione si contrappone all’impossibilità di nascondere la malattia, le cure e la prognosi. Sebbene la comunicazione all’interno della famiglia subisca dei cambiamenti, è sempre utile riflettere sulle risorse della famiglia stessa e di ogni suo singolo membro: ognuno ha la sua specifica tollerabilità alla verità e la sua reazione per affrontare le emozioni.

L’aspetto che appare fondamentale è la possibilità di non percepirsi soli ma il far parte di una rete che va dal nucleo familiare più ristretto alla comunità più ampia.

L’attenzione delle donne con tumore al seno metastatico è rivolta agli importanti cambiamenti estetici e psicologici che interessano il proprio corpo che, se solitamente, viene percepito come un rifugio, poi, può trasformarsi in un qualcosa di estraneo e minaccioso. Accanto alla percezione di un cambiamento della propria immagine corporea dovuta allo stadio di malattia, alle terapie, alla fatigue e alla perdita di energia, c’è anche il dolore fisico con conseguenti limitazioni nelle autonomie.

Aiutare i caregiver ad esprimere i propri vissuti ed affrontare le problematiche che si possono presentare nel quotidiano, significa aiutare tutto il sistema familiare.

Sostenere la speranza, favorire la condivisione emotiva, la complicità e l’intimità della vita quotidiana ha il senso determinante di dare continuità e stabilità.

Claudia Bonari

Che la festa abbia inizio!

Siamo in dirittura di arrivo: domenica sarà il gran giorno, ci troveremo per la sesta edizione della Camminata in città. Scaramanticamente non azzardiamo previsioni di alcun genere, né meteo né in termini di aspettative, perché il solo fatto che l’evento riesca a catalizzare tanta attenzione – come si sta verificando – è già un ottimo risultato: significa che si sta parlando dei temi che da sempre ci rappresentano, ovvero la cultura della salute, come prevenzione e consapevolezza.

Per quanto riguarda il programma e la partnership dell’evento rimandiamo a quanto già scritto (e ci auguriamo da voi letto!), adesso vogliamo solo aggiungere il compiacimento per le parole espresse questa mattina da Anna Maria Celesti (assessore alle Politiche di inclusione sociale) durante la conferenza stampa con cui la Camminata in città 2019 è stata ufficialmente presentata: «Ottobre è dedicato alla prevenzione dei tumori alla mammella e Pistoia dà il proprio contributo, non soltanto illuminando di rosa il loggiato del Palazzo comunale per un mese, ma con una serie di iniziative, a partire dalla ‘Camminata in città’, giunta con successo alla sesta edizione. Le campagne di sensibilizzazione come questa sono un passaggio essenziale perché portano l’attenzione sulla patologia, forniscono indicazioni su come riconoscerla e individuarla precocemente, permettendo di recuperare situazioni ancora prima che diventino critiche e migliorando non solo la qualità della vita, ma anche la sopravvivenza. Inoltre, è fondamentale che le persone che ne sono affette o che l’hanno vissuta sulla propria pelle non si sentano mai sole. Da quest’ultimo concetto trae origine anche il valore simbolico della ‘Camminata in città’, che lascia intendere l’importanza della comunità, di un insieme di persone che si sostengono a vicenda affinché nessuno rimanga isolato. Nel nostro territorio esiste ormai da tempo, e ben consolidata, tutta una rete sociale e sanitaria costituita dalle associazioni e dai professionisti che sono coinvolti nell’iter diagnostico e terapeutico, il cui obiettivo è proprio quello della presa in carico della donna perché non si senta abbandonata con la sua malattia.»

Cogliamo l’occasione per ricordare che l’iscrizione può essere fatta cliccando qui oppure presso la sede di Voglia di Vivere, o ancora presso uno dei negozi della catena Capelli&Manie

  • via Puccini, 54 – Pistoia
  • via Buozzi, 14 – Pistoia
  • via Montalbano, 17 – Quarrata

 

Un partner appetitoso

Un locale concepito come la BisteccaToscana, poteva venire in mente soltanto a un personaggio fuori dalle solite righe. Luogo privilegiato per gli appassionati della buona tavola, per prima cosa toglie all’avventore ogni imbarazzo evitando di portare un menù sul quale scegliere il piatto preferito. Infatti, chi si reca nel locale di Gerardo Russo Krauss lo fa chiaramente perché ama la bistecca, e aspetta che gli sia servita assaporando stuzzicanti antipastini, a fantasia dello chef, e iniziando a inebriarsi del gusto antico che il locale conserva gelosamente e che valorizza con un’eccellente carta dei vini (e una cantina piena di cimeli a tema). È qui che al commensale è data l’unica facoltà di scegliere, il nettare preferito fra quelli proposti nella lista, naturalmente selezionata con cura dal titolare in persona. Pace e serenità accompagnano il tintinnare delle stoviglie in cui il cibo è accolto e consumato con il rispetto che gli si deve: l’ambiente è davvero particolare, curato per far sentire gli ospiti completamente a loro agio.

Abbiamo incontrato Gerardo Russo Krauss in una calda giornata di fine luglio, per organizzare la Camminata 2019: siamo arrivate da lui perché il portone del suo locale ha una delle buchette del vino che andremo a visitare (esattamente quella al numero 30 di via Sant’Andrea). Ci ha molto colpite la sua disponibilità ad aprire le porte a camminatrici e camminatori domenica 6 ottobre, offrendo loro l’occasione di comprendere da vicino il valore storico di questo luogo, in cui non è difficile rimettersi in pace con il mondo dopo avervi trascorso un po’ di tempo con le persone care, sotto il vessillo della convivialità… perché se per una volta ci concediamo uno strappo dalle regole alimentari… probabilmente anche la nostra Lisa Sequi non avrà troppo da recriminare!

 

Facciamo una spunta…

È tutto pronto per la Camminata in città di domenica prossima? Vediamo un po’…

Le magliettine ci sono, fresche di stampa con il logo di questa edizione 2019, realizzato da Riccardo Ciulli e sponsorizzate da Agraria Checchi Silvano.

Ci sono anche le borracce: di tanti allegrissimi colori (che richiamano l’arcobaleno del nostro logo!) per brindare alla vita con la fresca acqua di fonte. A sostenere Voglia di Vivere in questa scelta ecologica sono stati la catena di negozi Capelli&Manie, la Fondazione Banca Alta Toscana e Vival Banca.

E siccome… non di sola acqua vive l’uomo, c’è pure un bell’itinerario per scoprire le buchette del vino: su questo tema la sanno lunga sia l’Associazione Amici delle Buchette del Vino sia il Centro Guide Turismo Pistoia che insieme hanno curato il giro enoculturale della mattina e l’incontro di approfondimento di domenica pomeriggio. Naturalmente per chi lo vorrà seguire.

La bicicletta per il concorso Sfumature di rosa, in collaborazione con la Sezione Soci Coop Pistoia… sì, c’è pure lei insieme a un premio anche per il nuovo Sfumature di verde.

Oh! Guarda! C’è anche il concorso fotografico Il ritratto della salute: bene, avete modo di raccontare il vostro punto di vista!

E poi… tante attività di intrattenimento al Chiostro di San Lorenzo, sia prima del via sia al ritorno dalla Camminata.

Non ci saranno i palloncini, almeno non quelli che volano perché deleteri per l’ambiente, ma nessuno ne sentirà la mancanza… c’è una sorpresa che non li farà rimpiangere!

Infine… ma cosa manca ancora? C’è qualcosa che sfugge… ma sì… l’iscrizione? Ti sei già iscritta? Se non hai già provveduto clicca qui per iscriverti (ricordiamo che ogni persona iscritta riceverà 1 maglietta e 1 borraccia)

Ci vediamo domenica mattina, ore 8,20 chiostro di San Lorenzo (ricordiamo che arrivare a piedi o in bicicletta è molto più salutare, ma se proprio qualcuno non potesse fare a meno dell’auto, il parcheggio più vicino è quello di viale Matteotti, ex ospedale del Ceppo).

Le buone abitudini

Nel 1981 avviene un importante passaggio nella medicina: si arriva, infatti, ad un approccio preventivo piuttosto che solamente curativo. La pubblicazione di un elenco, scientificamente provato, sui principali fattori di rischio che possono promuovere la comparsa di un tumore, ha segnato questo cambiamento. Questi fattori, come indicato in letteratura, possono essere distinti in modificabili (stile di vita, ambiente) e non modificabili (età, sesso, patrimonio genetico).

Gli effetti, poi, di tali fattori dipendono da variabili come la durata e il tipo di esposizione al rischio o l’effetto combinato di due o più di essi.

La possibilità di modificare il proprio stile di vita, di seguire delle buone abitudini e il sottoporsi agli screening anche per individuare predisposizioni genetiche ereditarie o lesioni allo stadio iniziale, sono due degli aspetti sui quali ogni persona è chiamata ad interrogarsi ed, eventualmente, intervenire. La responsabilità individuale sulla propria salute si costruisce giorno dopo giorno attraverso scelte consapevoli che riguardano l’alimentazione, l’attività fisica ed i comportamenti non a rischio. Da decenni gli studi si focalizzano sul cambiamento dello stile di vita della persona come uno dei principali fattori per il mantenimento della salute.

Nel far questo è indispensabile non trascurare come i fattori culturali, etnici e sociali possano dar un diverso senso al significato di salute e malattia ed ai comportamenti che vengono messi in atto.

La persona, quindi, ha un ruolo assolutamente proattivo piuttosto che reattivo in quanto ha assolutamente parte di responsabilità per il proprio benessere.

Proporre attività rivolte alla popolazione tutta, non solo a quella interessata più o meno direttamente dal fenomeno. Queste rappresentano buone abitudini, volte a incrementare gli interventi di sensibilizzazione territoriale, arrivando anche a coloro che ancora non sono stati raggiunti dalle corrette informazioni.

Alla responsabilità individuale si arriva passando anche dalla consapevolezza dell’intera popolazione. Partendo, proprio da quest’ultimo concetto, l’Associazione Voglia di Vivere, da sempre attenta a queste tematiche, organizza la Sesta Edizione della Camminata in Città.

Partecipare ad iniziative di questo genere ha senso, quindi, non solo per se stessi ma anche per sensibilizzare la comunità in cui si vive al prendersi cura di sé.

Claudia Bonari

Prendinota che…

Sapete già che la Camminata in città segna l’apertura anche del concorso fotografico “Il ritratto della salute”. Se lo scorso anno pur essendo stata un’esperienza di grande spessore abbiamo, come dire… testato il terreno, questa volta vogliamo dare ancora più incisività all’importanza di un messaggio narrativo che passa dalla fotografia. Il convegno che lo scorso 9 marzo accompagnò la premiazione del primo concorso ha permesso di verificarlo, tanto che vogliamo trovarci (e trovarvi!) pronti a fare sempre meglio.

Per questo, chi avesse intenzione di partecipare al concorso è invitato a partecipare a un incontro – gratuito – organizzato alla sede del Gruppo Fotografico Fornaci, per uno scambio di informazioni utili a… mettere a fuoco la foto vincente del secondo concorso Il ritratto della salute!

Tutte le opere in concorso saranno esposte dal 2 al 9 gennaio 2020 nel negozio Coop di viale Adua, e i vincitori saranno premiati sabato 14 marzo durante una cerimonia che si terrà alla Saletta Soci Coop Pistoia (parcheggio lato nord del supermercato).

Appuntamento quindi lunedì 30 settembre, a partire alle ore 21,30 con Chiara Corsini e gli altri amici del Gruppo Fotografico Fornaci presso:

Spazio Incontri L’angolo

via Giuseppe Gentile – Pistoia

POTETE APPROFITTARE DELL’OCCASIONE PER ISCRIVERVI ALLA CAMMINATA IN CITTÀ 2019

 

 

 

Impressioni di donna

Abbiamo scelto di titolare questo testo utilizzando il termine “impressione”, perché in sé racchiude (ma allo stesso tempo dischiude) una varietà di significati perfetti per presentare la giuria scelta per la seconda edizione del concorso fotografico “Il ritratto della salute”.

Impressione perché… fotografare è il gesto con cui si imprimono le immagini su qualcosa destinato a mantenerne memoria: talvolta su pellicola, oppure su più recenti supporti digitali.

Impressione perché… per analogia, si pensa anche all’imprimere su un libro i caratteri che andranno a comporre un testo.

Impressione perché… produce effetti sull’animo umano, effetti che a loro volta generano stati emotivi significativi, tali da lasciare un segno importante.

Impressione perché… le donne che abbiamo scelto a comporre la giuria sono altamente “impressionanti”. Donne abituate a generare emozioni, cui non manca la sensibilità di intuire l’altrui sensibilità. Donne abituate a lasciare un segno, di senso positivo.

Ed è a queste donne che Voglia di Vivere e Gruppo Fotografico Fornaci hanno scelto di affidare l’interpretazione degli scatti che arriveranno dai partecipanti all’edizione 2019 del concorso “Il ritratto della salute” (le presentiamo in ordine alfabetico).

Rossella Baldecchi

Non c’è molto da dire su di lei… nel senso che in città è impossibile non conoscerla! Artista di talento che ha scelto di mettersi a disposizione dei più deboli, per dar loro voce con la propria attività, è anche un’apprezzata insegnante che con gli allievi ha portato al liceo dove insegna riconoscimenti. Entusiasta della vita, Rossella Baldecchi riesce a raccontarne i più piccoli dettagli grazie a una spiccata sensibilità, che la fa essere amica e amata da molti. Recentemente ha esordito come scrittrice, pubblicando il libro “Viva in Giappone”.

Chiara Corsini

Appassionata di fotografia, accompagna i propri studi presso la facoltà di architettura con l’impegno all’interno del Gruppo Fotografico Le Fornaci di Pistoia, insieme al quale Voglia di Vivere ha stretto una attiva collaborazione per la organizzazione e gestione di questo concorso. Chiara è fortemente attratta dalla bellezza, che ama (appunto!) impressionare nelle sue immagini e valorizzare con l’interesse alla storia locale che da anni la trova a promuovere le attività FAI nell’area del Comune di Pistoia.

Laura Pelagatti

Non è nuova a questo ruolo, essendo già stata parte della giuria alla prima edizione de “Il ritratto della salute”. Laura considera la fotografia parte integrante della sua vita, e lo è stata fin da quando la madre acquistò una fotografica, la Voigtlander Vito C, divenuta poi compagna di avventure per Laura. Da persona che ama sperimentare, e non sentendosi troppo legata alla tecnica pur considerandola necessaria, vede la foto come libera espressione, racconto, introspezione, passione, poesia, sogno, svago, fatica ma anche fonte di adrenalina, soddisfazione, confronto, crescita: uno stile di vita, appunto. Ritrattista per vocazione, ama la figura umana soprattutto in movimento così che danza e teatro sono i suoi soggetti preferiti, in particolare durante le prove, quando ha più libertà per muoversi e interagire con gli artisti: un colloquio fra pari, aggiungiamo noi.

 

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