Il tempo di recuperare
“Rilassati, raccogliti, allontana da te ogni altro pensiero.
Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto.“
Italo Calvino
I ritmi più lenti, le temperature alte, il maggior tempo a disposizione: sembra che tutto in estate inviti ognuno di noi a dedicare più tempo a prendersi cura di sé.
Ma come si può conciliare tutto questo quando si sta attraversando un momento di vita in cui la dimensione del piacere sembra essere tanto lontana?
Troppo spesso accade che per pazienti e familiari, provati fisicamente e psicologicamente dalla malattia e dalle fatiche quotidiane, abbia la meglio un sentimento di rassegnazione legato al “vorrei, ma non posso”.
Trovare spazi di riposo e relax in ogni fase della propria vita è sempre importante, in particolar modo vivere in un’atmosfera serena aiuta a superare lo stress fisico e psicologico accumulato con le terapie oncologiche.
Il desiderio di partire, di “cambiare aria” quando anche il resto delle persone va in ferie, è legittimo e comprensibile spesso, però, è un pensiero che i pazienti oncologici nemmeno riescono a fare tanto meno a chiedere al medico.
Ovviamente, per pensare di poter partire è necessario che le condizioni fisiche siano tali da consentire di muoversi e che siano concordate le cadenze delle terapie eventualmente in corso, ma questo, per quanto possa risultare faticoso, rappresenta un’opportunità di recupero di “normalità” e di uno spazio di intimità con le persone care.
Diversi studi hanno evidenziato come un malato psicologicamente forte reagisca meglio ai trattamenti e questo influisce sulla sua qualità di vita su quella di chi gli sta vicino. È importante che non sia considerato un lusso o un qualcosa che distrae dalla cura pensare e rendere una realtà le cose piacevoli, ma una possibilità per ognuno. Prendersi un momento di stacco, laddove possibile, in cui ricaricarsi e rigenerarsi rappresenta un’alternativa ai vissuti di demoralizzazione, di tristezza, di paura che possono presentarsi durante le terapie. Recuperare un senso di vitalità da poter reinvestire nella gestione della quotidianità che aspetta al rientro a casa.
Se la condizione fisica, poi, permette di svolgere anche attività fisica, è utile anche fare movimento per la salute fisica e psicologica. Domandarsi, chiedere e confrontarsi con i medici rappresenta un’opportunità a non lasciarsi prendere da cautele che possono essere eccessive e limitanti.
Ricercare e ritrovare il proprio ritmo, un clima di intimità con i propri cari durante questo periodo estivo, rappresenta uno strumento in più per rientrare nella quotidianità con ancora più forza e speranza.