L’attenzione al malato
Le persone affette da malattia neoplastica spesso provano un ampio spettro di disturbi fisici e psicologici, in relazione ai diversi momenti del percorso di malattia e agli effetti avversi dei trattamenti. Il paziente e la sua famiglia inoltre possono soffrire in seguito a eventuali cambiamenti di ruolo e dell’ambiente emozionale familiare, dello stato occupazionale e finanziario. Un compito importante, sotto ogni aspetto, per il quale non ci sono dubbi circa la necessità di assolverlo con competenza, per assicurare le migliori attenzioni terapeutiche e umane.
Però, se è vero che siamo tutti concordi nell’affermare la necessità di prendersi cura del paziente, forse siamo meno preparati a ricordare che il grosso della cura e dell’accudimento delle persone non autosufficienti è di solito a carico della famiglia, raramente preparata a svolgere questo compito, che ha valore essenziale sia per il soggetto assistito sia per il contesto sociale: intervenire a sostegno del paziente significa dare sostegno anche al care giver, che – proprio perché non preparato al ruolo che gli si richiede – potrebbe a sua volta diventare soggetto fragile e bisognoso di cure.
Da chi svolge volontariato, oggi, ci si aspetta che sia attento a prendersi cura sia del paziente, sia di chi del paziente si prende cura come figura prevalente. Il grande cuore del volontario, deve aprirsi all’ascolto imparando a intuire anche ciò che nell’immediato potrebbe non apparire troppo chiaramente.