La salute…ai tempi del Coronavirus
Stiamo vivendo un periodo che altera le nostre sicurezze più profonde, quelle che normalmente diamo per scontate e di cui non ci accorgiamo.
Ci viene richiesto di portare avanti un cambiamento radicale rispetto al ritmo che la società chiede di mantenere: dal “dover” fare più cose per esser riconosciuti, al doverle necessariamente ridurre, restando a casa. Questo passaggio porta con sé conseguenze impattanti sul piano psicologico con emozioni intense, come la paura.
La paura che inevitabilmente colora le nostre vite in questo periodo può anche esser funzionale perché ci porta ad adottare comportamenti di protezione (es. lavarsi le mani più spesso e secondo la procedura adeguata, indossare le mascherine,…) che risultano più che mai efficaci e importanti in momenti come questo. Un’attenzione più marcata, ovviamente, devono porla coloro che hanno già una maggiore difficoltà a gestire l’ansia che può diventare disfunzionale in situazioni come queste.
Inoltre, si devono considerare anche tutti quei potenziali stressor che riguardano la paura di esser contagiati e/o di contagiare, la noia, il senso di impotenza, la preoccupazione per la salute dei propri cari e la lontananza da questi.
L’incertezza dovuta alle misure di isolamento, alla loro durata e portata, genera insicurezza e ansia alle quali ogni persona risponde in maniera diversa in relazione alle proprie risorse. L’isolamento, poi, può rendere ancora più vulnerabili le categorie di persone già di per sé fragili e ancora più esposte a stati depressivi e ansiosi.
Emozioni come rabbia e paura possono non essere accettate anche perché difficili da veicolare visto che, in tempo di Coronavirus, non c’è un “nemico” visibile con cui prendersela e non possiamo nemmeno utilizzare lo sport, ad esempio, come valvola di scarico. La limitazione della libertà rappresenta ciò che più può causare sofferenza e sensazione di spaesamento. E’ importante, quindi, crearsi occasioni che diano la sensazione di avere il controllo sulle cose: darsi obiettivi durante la giornata per renderla il più “normale” possibile. Così come è importante non fare “scorpacciate” di informazioni sull’emergenza che poi porta a indigestioni e rimuginazioni, è consigliabile piuttosto autolimitarsi nell’accesso alle notizie ed affidarsi a fonti ufficiali. E’ importante, poi, per la salute psicologica, creare il proprio ritmo, stabilire abitudini che possano essere una possibilità di svago: non possiamo lasciare, per quello che è possibile, le giornate al caso.
Claudia Bonari