I ritratti di Rossella

Lei lo fa per abitudine di… sentire e vedere, tenendo gli occhi attenti sul mondo, per poi raccontare, dipingendole, le emozioni che le scaturiscono nell’anima.

Il silenzio delle farfalle

Sono spesso sentimenti di dolore, legati a realtà di sofferenza di cui sono protagoniste donne e bambine tormentate dall’umana ingiustizia. Rossella Baldecchi è molto sensibile al dolore, e il suo modo per contribuire a combatterlo è impresso sulle sue tele dove, però, la sofferenza non si percepisce come invincibile, bensì dalle sue creature trapela sempre qualcosa di positivo, un desiderio di guardare oltre con la volontà di trovare sempre qualcosa di bello. È una speranza non fine a se stessa, bensì energia dirompente che consente di andare avanti con forza, nonostante il dolore.

E questa è Rossella, la forza del bene che prende forma attraverso le sue opere, un messaggio che le appartiene perché è indissolubilmente parte di lei. I suoi occhi sul mondo sono curiosità allo stato puro, ma curiosità da intendere nel modo più possibile positivo, come desiderio di conoscere per superare – appunto – gli umani limiti da cui origina la sofferenza.

Recentemente Rossella ha pubblicato un libro molto piacevole, in cui racconta un pezzo di umanità: “Viva in Giappone”, raccolta di fotografie scattate durante un suo viaggio dove comincia il mondo, e diventate un documentario sulla vita in questo Paese. Un documentario in cui immagine e parola si fondono, regalando di questa cultura un’interpretazione narrativa che ne esalta valori di grande spessore umano.

Alessandra Chirimischi

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Ugo Poli

Senza voler togliere alcun merito agli altri, ci sentiamo però molto orgogliose di poter vantare il nome di Ugo Poli fra coloro che hanno accettato di far parte della giuria di questo primo concorso.

Orgogliose perché è un uomo che ha molto a che fare con la bellezza, quella creata da Jorio Vivarelli e che Poli si è assunto il compito di divulgare, nella sua qualità di Presidente della Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli.

Da Villa Storonov – dove il Maestro abitava insieme alla moglie Giannetta e dove oggi hanno sede la Fondazione e uno splendido museo – si irradia verso il messaggio dell’artista che, a pieno titolo, il mondo intero celebra con le sue opere.

Il sito della Fondazione Jorio Vivarelli potrà offrirvi molte altre informazioni, molto dettagliate, oltre a proporre le immagini delle sculture che l’artista ha lasciato alla città: una collezione preziosa, valorizzata anche nello splendido giardino che circonda la villa e di cui la foto in copertina offre uno stralcio. L’immagine, infatti, si riferisce all’opera L’una per altra, un bronzo che lo scultore Vivarelli realizzò nel 1972: solo una delle tante meraviglie da scoprire nel giardino di Villa Storonov.

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Laura Pelagatti

Nata a Pistoia nel 1966, Laura considera la fotografia parte integrante della sua vita: lo è stata fin dalla nascita, quando la madre acquistò la sua prima macchina fotografica, una Voigtlander Vito C, divenuta poi compagna di avventure per Laura.

Da persona che ama sperimentare, e non sentendosi troppo legata alla tecnica – seppur la consideri necessaria – vede la foto come libera espressione, racconto, introspezione, passione, poesia, sogno, svago, fatica ma anche fonte di adrenalina, soddisfazione, confronto, crescita: uno stile di vita, appunto.

Ritrattista per vocazione, ama la figura umana soprattutto in movimento così che danza e teatro sono i soggetti preferiti da cogliere, in particolare durante le prove, quando ha più libertà per muoversi e interagire con gli artisti: un colloquio fra pari, aggiungiamo noi.

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