A me il verde mi…

A me mi non si dice, ma se a me mi piace dirlo… lo dico!

Ecco in sintesi l’idea che Voglia di Vivere ha proposto in adesione al bando Far.Com 2023: scrivere per stare bene. Idea che ieri ha presentato da GEA-Green Economy and Agricolture, la società strumentale di Fondazione Caript che ha accolto la nostra proposta di incontro, dandoci arricchendo il proprio calendario di eventi per gli Open Day di questo autunno.

Morena Torresi

Morena Torresi – Vice presidente di Voglia di Vivere oltre che responsabile dei Gruppi di Cammino – ha condotto i partecipanti per una Camminata nel Parco davvero piacevole, cui è seguito nella serra l’incontro di presentazione del corso: aperto dalla Presidente Deanna Capecchi, ha coinvolto poi Sandra Palandri, Amministratore Unica Far.Com, e Alessandra Chirimischi, responsabile del progetto per Voglia di Vivere, che il progetto hanno illustrato nelle reciproche finalità, entrambe con l’intento di offrire alle pazienti oncologiche, ma anche ai care-giver, un supporto importante quale è la narrazione terapeutica.

Sandra Palandri

A esserne protagonista sarà il “verde”, che già durante la Camminata ha saputo suscitare l’emozione della bellezza che infonde serenità e benessere, e quindi la Natura – che ciascuno troverà modo di narrare con piacevolezza – diventerà soggetto privilegiato sul quale ragionare.

 

 

Il progetto prevede 4 incontri, che si terranno alla sede di Voglia di Vivere il martedì con orario 17,00-18,30, il 24 e 31 ottobre e il 7 e 14 novembre.

Gli elaborati saranno raccolti in una piccola pubblicazione che sarà presentata sabato 16 dicembre alle ore 16,00 presso la sede della associazione, che allestirà una bicchierata di fine corso e di auguri natalizi.

 

 

Per partecipare al programma di incontri, per quali è previsto un numero massimo di 10 persone, rivolgersi a Voglia di Vivere:

0573 964 345

vogliadivivere@vdvpistoia.org

 

 

 

Ma quant’è bello O’marechiaro

Il fatto è che… sono non solo bravi, capaci di far trascorrere una serata di spensieratezza, ma anche generosi. Con spontaneità esibiscono sul palcoscenico la loro gioia di vivere, e con altrettanta spontaneità la condividono per fare la loro parte nel sostenere le associazioni di volontariato che, come Voglia di Vivere, lavorano per promuovere la salute e dare conforto a chi, almeno momentaneamente, l’ha persa e vuole recuperarla.

La compagnia amatoriale Teste fra le Nuvole ha organizzato uno spettacolo per la nostra associazione: ma questo già lo sapevate, mentre ciò che alcuni non sanno è che siete accorsi così in tanti da avere al Piccolo Teatro Bolognini il “tutto esaurito”!

Altra informazione non nota è che la generosità delle Teste, unita a quella degli spettatori (ricordiamo che l’ingresso era a offerta), ha portato a Voglia di Vivere una donazione di 2.500,00 somma che, come sempre, sarà usata dalla associazione per sostenere le tante attività di supporto e cura alle pazienti oncologiche.

Un grazie sincero a tutti, a cominciare dalle Teste che oltre alla somma ricavata si sono presi cura del pubblico con una sana “iniezione” di allegria: che fa sempre bene!

 

Una presenza rassicurante

Sulla spinta di nuove necessità nella gestione delle attività associative, Voglia di Vivere ha partecipato alla “Sessione erogativa 1- 2022” che la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia ha previsto allo scopo dare risposta alle richieste di contributo che le associazioni le avevano sottoposto fuori bando, disciplinando così rinnovate necessità da parte dell’associazionismo in generale, e più specificamente del volontariato.

Anche Voglia di Vivere ha colto questa opportunità, importante per soddisfare nuove esigenze che, soprattutto a seguito della pandemia, si sono presentate. Intanto, grazie al contributo riconosciuto dalla Fondazione alla sua richiesta, ha potuto adeguare la propria rete informatica interna, così da aumentare l’efficienza di servizi erogati a distanza a sostegno delle pazienti: abituate come sono a generare resilienza, le donne di Voglia di Vivere hanno saputo cogliere anche dal Covid un insegnamento propositivo, che ha preso forma con la scelta di assicurare le attività di supporto anche a chi – per difficoltà personali – è impossibilitata a raggiungere la sede in cui si svolgono le attività abituali, che comunque rimangono in essere e, anzi, sono anche loro ulteriormente migliorate grazie a climatizzatori più efficaci e a strumenti per la sanificazione degli ambienti, che garantiscono maggiore sicurezza sanitaria a utenti e operatori.

 

 

 

Insieme per l’oncologia

L’unione fa la forza: un vecchio proverbio, la cui origine si perde nel tempo. Forse, perché racconta una verità molto profonda, vale a dire che insieme si può vincere. O, quanto meno, si combatte meglio contro un nemico comune che in questa circostanza è il cancro.

Ecco la motivazione da cui sette associazioni attive nell’area Ausl Toscana Centro e facenti parte del TOL (tavolo organizzativo di lavoro), hanno dato vita al progetto “Insieme per l’oncologia”, con l’intento di favorire lo scambio delle reciproche esperienze e di unire le forze nel dare una risposta formativa condivisa al supporto del malato oncologico.

Vuoi conoscerle meglio? Clicca su ciascuna icona e scoprirai chi sono!

Corona permettendo…

Lui, subdolo, ha provato a metterci ferme: e un po’ dobbiamo farlo, sia per prudenza sia per adempiere alle indicazioni cui tutti sono tenuti ad attenersi. Però, almeno per quanto ci riguarda, ‘sto Covid-19 (meglio conosciuto come Coronavirus) sembra proprio non aver capito bene con chi ha a che fare.

Avvezze come siamo alla cultura della prevenzione, ci resta naturale prendere precauzioni per tutelare noi e gli altri. Quanto alle disposizioni, poi, che dire? Abbiamo saputo attenerci a protocolli ben più impegnativi combattendo, e spesso vincendo, un nemico ben peggiore. Perciò, anche stavolta non metteremo… le tette al chiodo!

Se momentaneamente è fatto divieto di svolgere le attività comuni, vuol dire che lavoreremo sotto la cenere per continuare a mantenere vivo quel fuoco che arde da oltre 30 anni. Resteremo vigili e attive, per far sì che la fiamma della solidarietà che ci contraddistingue torni ad alimentare sogni, speranze, aspettative, ben-essere.

Perché noi siamo e abbiamo Voglia di Vivere, potete contarci!

Però son tutte belle!

Una sola foto uscirà vincitrice, è inevitabile, dal momento che l’intento della mostra allestita al negozio Coop di Pistoia – dove si vedevano esposte sia le immagini in concorso alla seconda edizione di “Sento, vedo, racconto. Il ritratto della salute”, sia altre scattate dal Gruppo Fotografico Fornaci durante la Camminata in Città dello scorso ottobre – era proprio quello di raccogliere anche l’opinione di una giuria popolare: per il momento non sveliamo quale è stata indicata come la preferita, e per saperlo (insieme all’esito espresso dalla giuria nominata) dovrete essere con noi sabato 14 marzo. Un po’ di sana suspense è d’obbligo, in queste circostanze!

Intanto, però, una cosa è da farla sapere: una nostra riflessione.

In un mondo che sembra essersi ormai assuefatto alla brutalità, attraverso il concorso Voglia di Vivere ha voluto lanciare un messaggio di incoraggiamento a guardare ciò che nel mondo può esserci di bello, e che ci aiuta a star bene: ne è venuto fuori un piccolo mondo variopinto, in cui ogni persona ha potuto portare un personale modo di intendere il “ben-essere”, e che ha innescato una preziosa reazione a catena di emozioni positive nelle persone che si sono soffermate a guardarlo – quel piccolo mondo – facendolo diventare un momento di “ben-essere” attraverso gli stati d’animo che ha generato. Diciamo che si è creato una sorta di contagio positivo, che ha invogliato ad aggiungere un commento al numero della foto scelta, dimostrando che se qualcuno si prende la briga di accender la miccia del bello… forse ciascuno di noi potrebbe essere invogliato a frugare nel proprio io a cercare la sua parte migliore, magari facendolo con l’animo sereno di un fanciullo. Ecco perché, fra i commenti di apprezzamento che hanno accompagnato alcune schede, abbiamo scelto di raccontarvene subito uno, che semplicemente dice: “Foto scelta da un bambino”.

Tempi Tupperware

Tupperware è nata dall’idea del chimico statunitense Earl S. Tupper di sfruttare le proprietà che il polietilene (materiale che ci troviamo nella gran parte degli oggetti in plastica) presenta nel mantenere più a lungo gli alimenti. Tupper iniziò a progettare recipienti che fossero anche idonei a soddisfare le richieste del nascente mercato degli elettrodomestici, lavapiatti e frigo in testa, che richiedevano l’uso di contenitori idonei alla conservazione dei cibi, sia mantenendone più a lungo possibile la freschezza, sia assicurando un facile stoccaggio nei frigo in modo igienico e pratico.

L’aspettato successo commerciale non arrivò subito, perché l’abituale distribuzione nei negozi i prodotti Tupperware si dimostrò un fiasco. Erano accessori così innovativi da aver bisogno di essere spiegati per trovare adeguato apprezzamento, perciò Mr. Tupper&Soci trovarono una soluzione che quanto a creatività era al pari dei prodotti: il Tupperware Party.

Le dimostrazioni a domicilio ebbero largo consenso, sia perché occasione di piacevole ritrovo fra amiche, sia perché attività che diventava per molte donne una sorta di emancipazione, consentendo loro di coniugare gli impegni familiari (i Tupperware Party iniziarono nel 1951, quando le donne erano ancora impegnate prevalentemente nei lavori domestici) con una attività propria, che permetteva di portare il proprio contributo al bilancio familiare.

Con il passare del tempo la creatività Tupperware si è mantenuta costante, seguendo in parallelo il mutare degli stili di vita. Non sorprende, quindi, la sua presenza con Voglia di Vivere per la Camminata in città 2019, a divulgare la sua filosofia delle 3R (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare – per saperne di più clicca qui) che contribuisce a garantire un ambiente più sano.

Domenica 6 ottobre vi aspetta allo spazio Tupperware del VillaggioRosaVerde organizzato nel Chiostro di San Lorenzo

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Via Ripetta 155 Voglia di Vivere

Recensione Via Ripetta 155

Via Ripetta 155, libro finalista  Premio Strega 2017

Autrice: Clara Sereni, scrittrice, traduttrice, giornalista e altro ancora nel mondo della disabilità psichica e mentale. E’ stata presidente della associazione “La Città del Sole”. Nasce a Roma nel 1946, suo padre è un importante dirigente del P.C. di Roma, ma desidera indipendenza e si avvicina alla estrema sinistra ,intuisce il nuovo e vi si butta a capofitto. Va a vivere da sola, in via Ripetta 155 appunto. Vive in libertà, legge testi di avanguardia e vede film impegnati politicamente che alimentano intere nottate a discutere con il suo gruppo per cercare di capire cosa succede in Italia e nel mondo. Attualmente vive a Perugina e dirige la collana”le farfalle”.

Trama: Il libro è di genere autobiografico . L’autrice racconta la sua vita tra il 1968 e 1977, più precisamente come è stato per lei vivere da sola, in quegli anni di rinnovamento, libertà, ricerca di giustizia e ribellione verso una generazione che ormai aveva fatto il suo tempo. Una donna di 20 anni disorientata dai venti di cambiamento. Combatte la solitudine, le difficoltà e vive i tragici eventi politici di quegli anni con una forte partecipazione personale che le riconosco come caratteristica identitaria che sicuramente ancora la caratterizza. Una donna che ha vissuto il suo tempo e lo ricorda a chi come lei si è impegnata e lo racconta a chi come me non è riuscita a coglierlo e a capirlo spostando di qualche decennio la consapevolezza sociale e civica.

Analisi:  L’autrice ha pubblicato il libro nel 2015 e racconta i fatti del decennio 1968-1977. certamente trovandosi in un momento significativo della propria vita può riflettere con calma su quello che ha vissuto da giovane. Io aggiungerei però che altri autori (Francesco Piccolo, Romano Lucherini….) hanno pubblicato libri relativi a quel decennio solo dopo il 2000. Probabilmente quella generazione così impegnata si è sentita delusa dalla escalation della violenza di quegli anni e non si è identificata nella contestazione sanguinaria tra gruppi politici opposti. Il desiderio di raccontare episodi della propria vita fa sì che ne scaturisca una storia che ha sapore di verità e di informazione. Leggere questo libro significa, secondo me, confrontare le nostre esperienze di quel periodo con esempi di vita vissuta che arricchiscono e fanno riflettere. Il lessico è colloquiale, ma il costrutto e la punteggiatura sono più simili al linguaggio parlato che scritto.

Giudizio: L’argomento richiede spiccati curiosità e interesse riguardo agli anni 1968-1977. E’utile leggerlo per un confronto se, come me , si è contemporanei dell’autrice, e’ importante per le generazioni di oggi conoscere momenti della vita italiana che ha poi prodotto questa nostra Italia contemporanea ( considerando che i fatti storici studiati in quinta superione al massimo arrivano alla guerra fredda tra Comunismo e Capitalismo).
Mariangela

 

Palazzo di Giano Voglia di Vivere

Palazzo di Giano si illumina di rosa

Anche quest’ anno le logge del “Palazzo di Giano” si illuminano di rosa nel mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. 
Rosa,  per sensibilizzare le donne sull’ importanza fondamentale della prevenzione.  Il carcinoma mammario è la neoplasia  più diagnosticata nelle donne,  la prevenzione attraverso la diagnosi precoce, salva la vita. 

Ma come è nato il Nastro Rosa?

Nel 1992 troppe donne morivano di tumore al seno ed erano ancora in pochi a parlarne: Evelyn H. Lauder ebbe la straordinaria intuizione di creare un simbolo, il Nastro Rosa, da indossare con orgoglio per aumentare conoscenza e consapevolezza e per contribuire a sostenere la ricerca scientifica e la formazione medica dedicata a questa patologia. Oggi,  la campagna nastro rosa coinvolge oltre 70 nazioni del mondo con l’ obiettivo di invitare uomini e donne a sostenere la ricerca sul cancro al seno e sensibilizzare la popolazione sull’ importanza della prevenzione.

 

Tumore al seno Voglia di Vivere

Il tumore al seno colpisce una donna su otto nell’arco della vita con circa 50.000 nuove diagnosi ogni anno. A differenza di 25 anni fa,  oggi la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi è cresciuta fino all’87% ( Fonte AIOM ed AIRTUM ” I numeri del cancro in Italia”). La prevenzione, attraverso la diagnosi precoce, è la prima arma che abbiamo a disposizione per aumentare sempre di più le percentuali di curabilità del tumore alla mammella.

 

 

Voglia di leggere

Voglia di leggere

Voglia di leggere : Il libro di Ottobre consigliato da Mariangela,  responsabile Punto Prestito Biblioteca San Giorgio presso la nostra sede operativa ( Via Gentile 40, Pistoia).

Autrice

La scrittrice spagnola vince nel 2010 il prestigioso premio letterario spagnolo Nadal. In soli tre mesi scala le classifiche di vendita spagnole fino a diventare un fenomeno mondiale. Ancora oggi è un Best seller.

Trama

La protagonista è Sandra, una trentenne spagnola in crisi ( si trasferisce al mare in costa Blanca e frequenta “due amabili  premurosi vecchietti”, ma tutto si trasformerà in un incubo). Altro protagonista è Jiulian un uomo di età, determinato e coraggioso. Un vero e proprio thriller che nasce da una apparente normalità  ( non sempre cio’ che

appare è verità) e si snoda in forti colpi di scena.

Analisi

La scrittura è decisamente chiara per linguaggio semplice e colloquiale. Innovativa la tecnica narrativa a quattro mani. Con questa modalità i due protagonisti, raccontando se stessi in prima persona, descrivono da due punti di vista le vicende della storia. Spesso l’ adrenalina sale, come è  successo a me, quando si legge che Sandra o  Jiulian sono a conoscenza di fatti drammatici ignorati dall’altro ma che noi lettori conosciamo.
Giudizio Positivo. Testo efficace nel riportare pensieri ed emozioni dei protagonisti decisamente credibili. Trama avvincente, sin dall’inizio si entra nell’azione. Testimonia una vera amicizia.

Da leggere tutto di un fiato come ho fatto io (Mariangela).

Voglia di leggere